Antonio Tomei da Pisciotta invia una diffida a “Il Fatto Quotidiano” e alla giornalista: “Offesa gratuita al territorio, rimuovano quella frase e si scusino con i cilentani”
PISCIOTTA — È polemica nel Cilento per le parole utilizzate da Selvaggia Lucarelli nell’articolo pubblicato il 4 luglio scorso su “Il Fatto Quotidiano”, a seguito della tragica vicenda avvenuta il 22 giugno a Foria di Centola. La giornalista, commentando i fatti, ha parlato di “Far West nel Cilento”, espressione che ha indignato numerosi cittadini, amministratori e imprenditori del comprensorio.
Il primo a muoversi formalmente è stato Antonio Tomei, residente a Pisciotta, che ha inviato una lettera aperta indirizzata alla Lucarelli e alla redazione de “Il Fatto Quotidiano”, con una diffida e formale richiesta di rettifica ai sensi dell’art. 8 della legge sulla stampa (L. 47/1948).
Nel documento, Tomei contesta duramente i toni e i contenuti dell’articolo, definendoli “offensivi, diffamatori e lesivi dell’immagine collettiva del Cilento e dei suoi abitanti”. “Parlare di ‘Far West’ — si legge nella diffida — significa dipingere il Cilento come un territorio privo di civiltà, legalità e senso dello Stato, con ricadute gravi sull’immagine turistica e sociale di un’intera comunità”.
Pur nel rispetto della libertà di stampa e di opinione, Tomei richiama i limiti imposti dalla legge, sottolineando che l’informazione non può trasformarsi in offesa gratuita o in veicolo di stereotipi che colpiscono indistintamente un’intera popolazione.
Da qui, la richiesta formale affinché la testata e l’autrice:
1. Rimuovano o rettifichino senza indugio la frase offensiva, pubblicando scuse ufficiali ai cittadini cilentani entro 5 giorni.
2. Si astengano in futuro dal diffondere espressioni infamanti o delegittimanti nei confronti del territorio cilentano, riservandosi altrimenti di agire nelle sedi opportune per la tutela dell’onore e della reputazione collettiva.
Ma la questione va oltre l’aspetto legale. Tomei ha anche lanciato un appello pubblico ai cittadini, alle istituzioni locali, alle associazioni culturali e agli imprenditori del territorio, invitandoli a promuovere una “rivolta culturale pacifica” per riaffermare:
• La dignità e il valore civile del Cilento;
• Il rifiuto di ogni forma di stereotipo o criminalizzazione mediatica;
• Il sostegno a tutte le iniziative che promuovano la storia, la cultura e l’umanità di questa terra.
Il caso ha già iniziato a circolare sui social e nei gruppi locali, con l’invito a condividere l’iniziativa e difendere l’immagine del Cilento, territorio conosciuto per il suo patrimonio ambientale, la Dieta Mediterranea e l’ospitalità delle sue comunità.
Al momento non sono arrivate repliche ufficiali né da parte di Selvaggia Lucarelli né dalla redazione de “Il Fatto Quotidiano”.
La vicenda potrebbe ora spostarsi sul piano legale, ma intanto la popolazione cilentana si mobilita: “Non permetteremo che il nostro territorio venga etichettato ingiustamente. Il Cilento merita rispetto”, conclude Tomei.