In merito alle dimissioni della Dottoressa Antonella Sica, Direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale San Luca riceviamo e pubblichiamo :
Prima di pubblicare articoli che pretendono di raccontare una realtà, sarebbe opportuno verificare i fatti nella loro interezza: il prima e il dopo, il contesto e gli sviluppi. Raccontare solo una parte della storia, magari distorta o parziale, alimenta narrazioni strumentali che finiscono per travisare il senso profondo di ciò che realmente accade.

Il clima che alcuni descrivono come “turbato” o “divisivo” è, in realtà, profondamente sereno, produttivo e – soprattutto – libero. Libero perché finalmente si è avuto il coraggio di mettere in discussione un modus operandi incancrenito nel tempo, fondato su dinamiche di potere, favoritismi e silenzi strategici. Un sistema che, per anni, ha reso inamovibili certe logiche e ha marginalizzato chi osava chiedere trasparenza.

Ciò che è avvenuto non è né un attacco personale né uno scontro gratuito. È un atto necessario,

una presa di posizione che rompe con l’abitudine al controllo e al patriarcato con forme, anche sottili ma  presenti, di misoginia e gestione opaca. Dare voce a chi solleva domande scomode, a chi rifiuta compromessi e pretende chiarezza, non è sinonimo di sterile polemica, ma è un gesto di profondo senso civico.

Il vero problema non è il dissenso. Il vero problema è l’incapacità, da parte di alcuni ambienti, di accettare che le cose possano – e debbano – cambiare. E che a guidare questo cambiamento siano, sempre più spesso, le donne: donne che rifiutano ruoli prestabiliti, che escono dalle narrazioni costruite da chi, fino ad oggi, ha avuto voce, spazio e potere.

Quindi no, non si tratta di “tensioni gratuite” o “divisioni interne”. Si tratta di consapevolezza, di coraggio, di etica e di verità. Se un certo disagio esiste, è il disagio di chi aveva fatto dell’omertà e del quieto vivere lo scudo per mantenere intatto un sistema malato. Ma ora quello scudo è caduto. E con esso, anche il silenzio.

 

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