Lotta tra la vita e la morte, stabile nella sua gravità, il bimbo cilentano di 9 mesi ricoverato in rianimazione al Santobono. Le prossime 72 ore saranno cruciali per il riassorbimento del vasto edema cerebrale trattato con due interventi chirurgici di decompressione della calotta cranica. Si temono gravi danni cerebrali definitivi.

La sua sopravvivenza è comunque legata a un filo sottile la cui consistenza potrà essere valutata solo nei prossimi giorni a partire dalla quinta e sesta giornata di degenza in poi. I danni cerebrali diffusi in conseguenza dei traumi subiti sono vasti e si estendono alla retina e ai tessuti cerebrali più nobili.

Nessuna certezza è tuttavia ineluttabile e la speranza in un miracoloso recupero, seppur flebile, alberga nei cuori di tutto il personale sanitario dell’ospedale che sta assistendo il piccolo. Una vicenda che resta ancora tutta da chiarire nelle sue cause e allo stato non può essere ancora definita con certezza.
È stata sentita dai carabinieri del quartiere Arenella di Napoli, la madre di Pietro il bimbo di nove mesi ricoverato al Santobono per gravissime lesioni cerebrali e fratture multiple. Il piccolo, di Villammare, frazione di Vibonati in provincia di Salerno, è arrivato nel primo pomeriggio di ieri a Napoli in eliambulanza da Sapri, dove era stato portato al pronto soccorso privo di sensi proprio dalla mamma e dal suo compagno. La giovane donna, per gli investigatori, è «persona informata sui fatti» e proprio per questo ieri è stata a lungo ascoltata ed interrogata per capire quella che è la sua versione dei fatti.

Cosa abbia però detto ai militari dell’Arma è per ora tenuto riservato vista la delicatezza dell’indagine che riguarda un minore sul quale sono state riscontrate fratture a tre costole e al femore avvenute in periodi diversi. Secondo i sanitari del Santobono a preoccupare è soprattutto la condizione neurologica di Pietro che ha un grave edema cerebrale, emorragie retiniche trombosi venose dell’encefalo e altri segni di sofferenza cerebrale. Contemporaneamente all’ascolto della madre, a Vibonati, i carabinieri hanno sentito il padre del piccolo, un panettiere di Sapri, diverse persone e anche alcune maestre della primaria frequentata dall’altro figlio. Secondo gli investigatori ci sarebbe un buco temporale tra le 12.15 e le 13.15 durante il quale il piccolo è rimasto a casa da solo col compagno della madre. L’attenzione è ora focalizzata su questo periodo.