Di Mario Bamonte

Il Vangelo ascoltato domenica ci presenta la richiesta di due fratelli, due discepoli di GesĂą, Giacomo e Giovanni, i quali desiderano sedere, nella gloria, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra.
Gesù pone loro due domande: «Cosa volete che io faccia per voi?» e «Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?»
Con tali domande, annota il papa, GesĂą prima svela i pensieri del loro cuore e successivamente li aiuta a convertirsi.
Se, infatti, nella prima risposta emerge un’idea potente e gloriosa di Messia, con la “la seconda domanda, Gesù smentisce questa immagine di Messia e in questo modo li aiuta a cambiare sguardo”.
Ci ricorda Francesco “che Egli non è il Messia che essi pensano; è il Dio dell’amore, che si abbassa per raggiungere chi è in basso; che si fa debole per rialzare i deboli, che opera per la pace e non per la guerra, che è venuto per servire e non per essere servito”.
Non a caso, con una immagine forte, il papa ci ricorda che alla destra e alla sinistra di Gesù il posto è stato riservato ai due ladroni, “appesi come Lui alla croce e non accomodati nei posti di potere; due ladroni inchiodati con Cristo nel dolore e non seduti nella gloria”.
Il messaggio profondo che ci offre la Parola del Vangelo è che il Messia nel quale crediamo non è un Messia potente, ma un Messia che si è abbassato, si è fatto prossimo fino al supplizio della croce pertanto “chi segue Cristo, se vuole essere grande deve servire, imparando da Lui”, perché “il servizio è lo stile di vita cristiano”.

Mario Bamonte