Barba, capelli, giornali: l'ospedale apre agli operatori interessati - ASL  Medio Campidano

Per cinque anni, Maria, nome di fantasia di una giovane donna nigeriana residente ad Olevano sul Tusciano, ha vissuto nell’incubo della violenza domestica inflitta dal marito, quattro anni più grande di lei. Nel periodo dal 2019 al 2024, ha subito in silenzio gli abusi, tormentata dal terrore di denunciare e dalla paura che la situazione potesse peggiorare.

La storia di Maria è una triste testimonianza dei pericoli della violenza domestica e della difficoltà delle vittime nel chiedere aiuto. Ha sopportato botte e maltrattamenti, cercando disperatamente di proteggere i suoi due figli, di quattro e due anni, dalla violenza del padre.

Venerdì scorso, Maria ha finalmente trovato il coraggio di rompere il silenzio. Con il volto segnato dalle escoriazioni inflitte durante l’ultima aggressione, si è recata al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia, in cerca di aiuto e protezione.

Il personale medico del pronto soccorso, sotto la guida del primario Fausto Esposito, ha prontamente assistito Maria, diagnosticando le sue ferite come guaribili nel giro di pochi giorni. Ma l’assistenza salvifica non si è fermata qui.

I carabinieri della Stazione di Olevano sul Tusciano, coordinati dalla Compagnia di Battipaglia e guidati dal maresciallo ordinario Pietro Bardoscia e dal capitano Samuele Bileti, hanno immediatamente attivato le misure di protezione per Maria e i suoi figli minori. Maria ha accettato di essere collocata in un luogo sicuro, lontano dalle violenze del marito.

Le forze dell’ordine hanno quindi presentato denuncia contro l’aggressore, un operaio, per maltrattamenti e lesioni. Nonostante sia stata rilasciata una denuncia a piede libero, l’autorità giudiziaria dovrà valutare ulteriori provvedimenti contro l’aggressore.

La storia di Maria sottolinea l’importanza di combattere la violenza domestica e di fornire alle vittime un ambiente sicuro e un adeguato supporto per interrompere il ciclo di abusi. La sua decisione di chiedere aiuto rappresenta un passo coraggioso verso la guarigione e la rinascita, mentre la risposta tempestiva delle autorità evidenzia l’importanza della collaborazione tra istituzioni nel contrastare questo grave problema sociale.