Di Mario Bamonte


Ciascuno di noi “può essere una lampada che risplende e aiutare gli altri a trovare la via per incontrare Gesù” ci ricorda Francesco nell’Angelus di domenica, poiché da soli non ci si salva, ma ci si salva per mezzo di un Altro.
La testimonianza dunque, assume una importanza tutta propria, poiché il mondo stesso ha bisogno di testimoni. Di uomini e donne come Giovanni il Battista, con “la schiettezza del linguaggio, l’onestà del comportamento, l’austerità della vita” propria di quest’uomo così importante, poiché “persone come lui, rette, libere e coraggiose, sono figure luminose, affascinanti: ci stimolano ad elevarci dalla mediocrità e ad essere a nostra volta modelli di vita buona per gli altri”.
Ma l’attrattiva del Battista è tale perché egli non viene a testimoniare sé stesso, ma la “luce”, ovvero Cristo. Si fa strumento di quella luce che viene a rischiarare le nostre zone d’ombra, “per questo Giovanni è una “voce” che accompagna i fratelli alla Parola; serve, senza cercare onori e protagonismi: è una lampada, mentre la luce è Cristo vivo”.
E allora il papa ci chiede di essere fin da ora, fin da questo Natale, testimone di quella luce che è Cristo e di cui tutti abbiamo bisogno.

Mario Bamonte