Di Mario Bamonte

Il deserto e la voce sono gli elementi su cui si è soffermato papa Francesco nell’Angelus di domenica, elementi che si uniscono in Giovanni il Battista, figura di riferimento della II domenica di Avvento.

Il deserto, laddove predica il Battista, è “il luogo del silenzio e dell’essenzialità, dove non ci si può permettere di indugiare in cose inutili, ma occorre concentrarsi su quanto è indispensabile per vivere”. A tal proposito Francesco ricorda che per procedere nel cammino della vita è necessario spogliarsi del “di più”, perché vivere bene non vuol dire riempirsi di cose inutili, ma liberarsi del superfluo, per scavare in profondità dentro di sé, per cogliere ciò che è veramente importante davanti a Dio.

Il secondo elemento, la voce, è legato al silenzio proprio del deserto poiché la voce “esprime ciò che matura dentro dall’ascolto di ciò che lo Spirito suggerisce” e la voce più credibile e quella che sa tacere poiché più attento è il silenzio, più forte è la parola.

Il papa dunque esorta a seguire l’esempio di Giovanni il Battista, a coltivare il deserto e a far emergere una voce autentica, frutto di un cuore trasparente. Un invito a riflettere su come il silenzio e la sobrietà possano diventare pilastri fondamentali per una vita cristiana significativa e autentica.