Criticità dell’Unità Tutela Salute Adulti e Minori Area Penale nel carcere di Salerno. In particolare si concentra l’attenzione sulla carenza di personale infermieristico. La Fials Salerno chiede chiarimenti all’Asl salernitana.

Carlo Lopopolo, segretario generale della Fials Salerno, e Giovanni Pepe, dirigente sindacale della Fials Salerno asseriscono: “Il sindacato, tenuto conto del Piano triennale di fabbisogno di personale e della specifica normativa di riferimento regionale e sulla scorta delle risultanze del Piano, con riferimento alla qualifica di Infermiere, risulta attestata una capacità assunzionale, con contestuale carenza di dipendenti in questo ruolo. Tale condizione risulta ulteriormente aggravata a casa di numerose assenze che si registrano quali permessi, comandi, dimissioni, molte delle quali mai sostituite nonostante i disagi continuamente segnalati dalla scrivente. La presenza di infermieri oltremodo sottodimensionata ed impossibilitata, suo malgrado, a garantire al meglio l’assistenza sanitaria nell’arco delle 24 ore giornaliere. Come contraltare, ovviamente, c’è un crescente sovraffollamento di detenuti”.

Sovraffollamento e carenza di professionisti sanitari e sociosanitari

Nel carcere di Salerno si registra un sovraffollamento: 520 detenuti a fronte di una struttura che potrebbe contenerne 399. Nelle strutture penitenziarie si osserva una crescente riduzione degli organici dei professionisti sanitari e sociosanitari. In tal senso non si garantisce una tutela della salute opportuna ai detenuti. Quest’ultimi, per la Fials provinciale, esigono di cure e terapie per varie problematiche: disagi psicologici, dipendenze, varie forme di autolesionismo, prevenzione dal suicidio, fenomeno, in enorme crescita.

Le posizioni della Fials

LoPopolo e Pepe dichiarano: “Il personale infermieristico attualmente in servizio, numericamente ridotto è costretto ad assolvere in prevalenza l’assistenza sanitaria ai reclusi, affrontando un carico di lavoro enorme per il quale rischiano il burnout, processi assistenziali che vengono portati avanti sola grazie allo spirito di abnegazione e alla professionalità riscontrata nella loro attività. A questa carenza di personale, come sindacato vogliamo segnalare ulteriori criticità quali ad esempio la mancata presenza del marcatempo all’ingresso degli Istituti Penitenziari, questi sono collocati all’interno dell’area sanitaria di pertinenza. Si precisa che per raggiungere l’area sanitaria si riscontrato tempi di attesa e/o percorrenza calcolati tra i 7 e 10 minuti, ovviamente, questi sono frangenti non registrati dal marcatempo e pertanto regolarmente “regalati”, dai dipendenti, in quanto non retribuiti nonostante gli stessi dipendenti risultino già fisicamente in servizio, a disposizione della struttura. Inoltre, si rappresenta l’assenza di locali idonei destinati a spogliatoio per gli operatori afferenti all’interno dell’area sanitaria di pertinenza, come da normativa vigente”

La Fials chiede l’istituzione di un “tavolo di lavoro sulla Salute nelle carceri”, necessario ad esaminare la problematica ed individuare le opportune soluzioni. Si necessita di un immediato reclutamento di personale per assicurare i livelli essenziali di assistenza negli istituti penitenziari. È essenziale garantire, oltre il supporto psicologico, anche la specifica formazione e l’aggiornamento professionale di coloro che operano nelle carceri.

 

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