🔴È stato recluso in carcere per un anno e 13 giorni con la grave accusa di violenza sessuale ma Francesco Rizzo, all’epoca dei fatti 37enne,  era innocente.

La Corte di Appello di Salerno ha confermato la sentenza di assoluzione emessa in primo grado dal Tribunale di Vallo della Lucania. Sollievo ma anche tanta rabbia da parte dell’uomo rimasto rinchiuso per mesi nel carcere di Vallo. Finì dietro le sbarre il 9 febbraio del 2019 a seguito della denuncia presentata dai familiari di una minorenne di Vallo secondo la quale Rizzo aveva tentato di abusare di lei mentre una sera rientrava a casa. Per il 37enne residente da anni a Vallo  ma originario di Cetraro un centro in provincia di Cosenza fu l’inizio di un incubo. I suoi legali, l’avvocato  Franco Maldonato e Massimiliano De Vita in aula ha dimostrato l’inattendibilità delle dichiarazioni rese dalla minorenne arrivando alla sentenza di assoluzione già in prima grado a fronte  5 anni per violenza carnale e porto abusivo di armi chiesti a conclusione del dibattimento dal pubblico ministero. Quando finalmente  si sono riaperte le porte del carcere Rizzo aveva già trascorso oltre un anno in cella. Ora per lui arriva anche la sentenza di secondo grado che conferma l’assoluzione. I fatti risalgono alla fine del 2018, la ragazzina di Vallo rientrando a casa racconta alla mamma di essete stata bloccata dall’uomo armato di un coltellino, poi avrebbe aggiunto che lo stesso, sotto la minaccia del coltellino, voleva costringerla a subire atti sessuali. La minorenne, sarebbe riuscita a liberarsi durante il tentativo di violenza approfittando di un momento di distrazione dell’uomo impegnato ad abbassarsi i pantaloni. L’episodio si sarebbe consumato in Via Zaccaria Pinto a pochi passi dal centro, nei pressi della stazione dei pullman. Secondo quanto denunciato dalla ragazzina, Rizzo si era avvicinato a lei prendendola per il fianco sinistro e minacciandola con un coltello, pronto ad abusare di lei. L’arresto per il 37enne scattó il 9 febbraio del 2019. Da quel giorno è rimasto rinchiuso nel carcere di Vallo fini alle sentenza di primo grado arrivata a febbraio del 2020 Per ben quattro volte sia il tribunale di Vallo che il tribunale del Riesame avevano respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Maldonato e De Vita . La prima denuncia della ragazza risale al 26 settembre del 2018, poi integrata nel mese di novembre, a quanti pare dopo una lezione a scuola sulla violenza di genere. Oltre un anno di detenzione per il giovane sposato e padre di due figli. Non conosceva la ragazza, sin da subito e per tutta la durata del dibattimento si era sempre proclamato innocente.

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