Lettera dei sindaci di Agropoli, Capaccio Paestum e Castellabate ai vertici ASL

I sindaci di Agropoli, Capaccio Paestum e Castellabate in campo per la permanenza dell’ambulanza rianimativa presso il presidio ospedaliero di Agropoli. E’ delle scorse ore la notizia della soppressione di tale importante servizio. Con una lettera indirizzata al dg dell’ASL Salerno, al direttore dell’U.O.C.Emergenza Territoriale, alla direzione dell’U.O.C. Gestione Risorse Umane, i primi cittadini Roberto Mutalipassi, Franco Alfieri (anche in veste di presidente dell’Unione Comuni Paestum Alto Cilento) e Marco Rizzo hanno chiesto ai vertici aziendali di rivedere la decisione, evidenziando il forte disagio alla collettività conseguente a tale scelta.

«Il servizio sanitario 118 – sottolineano – alla luce delle tante criticità sollevate negli anni da vari esponenti istituzionali per la penalizzazione in termini di riduzione e soppressione di servizi, riteniamo debba essere riconsiderato e verificato per renderlo il più possibile adeguato alle esigenze del territorio». «Si ritiene non idoneo – proseguono –  l’utilizzo di una ambulanza di tipo B, in quanto, non essendo un servizio di emergenza, potrebbe ingenerare errate aspettative da parte dell’utenza, ragione per la quale bisogna indirizzare tutti gli sforzi su una pronta riattivazione del servizio ambulanza 118». E’ stata manifestata la disponibilità ad un incontro con i vertici aziendali, con il coinvolgimento della conferenza dei sindaci, per trovare la giusta soluzione ai fini della tutela della salute di migliaia di cittadini.

I tre sindaci concludono: «Prima di essere amministratori, siamo cittadini di questo territorio. La soppressione dell’ambulanza rianimativa va a penalizzare un comprensorio ampio. Da qui la nostra richiesta di rivedere la decisione e di riorganizzare il servizio 118 in modo da renderlo più rispondente ai bisogni della popolazione. Siamo certi di avere presto risposte positive per una permanenza dell’ambulanza con medico rianimatore a bordo. Dobbiamo lavorare, come si stava facendo e prospettando, ad aggiungere servizi al presidio di Agropoli, non certo a toglierli».

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