đź”´Casal Velino, appalti e servizi pilotati: nei guai la sindaca Silvia Pisapia
Questa mattina, i carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal cap. Annarita D’Ambrosio, hanno eseguito nei confronti del sindaco del Comune di Casal Velino, Silvia Pisapia , un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di dimora nel comune cilentano.
Tra gli indagati anche l’ex sindaco Domenico Giordano (attuale vicesindaco), l’ex presidente del Consac Luigi Rispoli e il responsabile della polizia municipale Giuseppe Schiavo.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale Ordinario di Vallo della Lucania al termine di una lunga e complessa attivitĂ di indagine svolta dall’Arma dei carabinieri, sotto la direzione della Procura vallese guidata dal procuratore capo Antonio Ricci, che ha consentito di appurare come la Pisapia, andando al di lĂ dei compiti istituzionali connessi alla sua carica, si sia inserita in provvedimenti non di sua competenza, gestendoli a proprio piacimento. Una macchina burocratica malsana, guidata e strumentalizzata con astuzia, come emerge dalle indagini condotte totalmente dall’allora cap. Mennato Malgieri (è la terza Amministrazione comunale finita nel mirino della Compagnia vallese all’epoca da lui diretta dopo quelle di Camerota e San Mauro Cilento), attraverso legami con collaboratori e titolari di cooperative aggiudicatrici di appalti pubblici che viene finalmente smascherata, partendo da alcune segnalazioni relative a presunte illegittimitĂ intercorse nella procedura amministrativa relativa alla realizzazione dell’Area Piano Insediamento Produttivo in localitĂ Vallo Scalo.
Diversi i reati contestati: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, falsitĂ ideologica, posti in essere allo scopo di acquisire, in modo diretto o indiretto, il controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti e pubblici servizi e, quindi, a realizzare profitti ingiusti attraverso la sistematica e illegittima attribuzione degli appalti a imprenditori “amici” in cambio di un consolidamento del potere politico attraverso l’attribuzione ai “clientes” di posti di lavoro. Una logica di reciproca e mutua assistenza quella posta in essere, con un solo, inequivocabile, fine ossia quello di affidare illecitamente i servizi comunali inerenti la portualitĂ , la manutenzione, la raccolta dei rifiuti, la refezione scolastica – quelli essenziali, è chiaro – nonchĂ© di accaparrarsi illegittimi permessi di costruire in zone particolarmente appetibili dal punto di vista edilizio.